[^] Corso di formazione rivolto alle Forze dell'Ordine | Comune di Jesi

Corso di formazione rivolto alle Forze dell'Ordine

La violenza basata sul genere, inclusa anche la violenza domestica, come definita nella Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica - così detta Convenzione di Istanbul (Cdl) - è una grave violazione dei diritti umani, in particolare nei confronti delle donne, come fu definita nella Dichiarazione di Pechino in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sull' eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW, l979) e il suo Protocollo opzionale (1999), Raccomandazione generale n° 19 del CEDAW sulla violenza contro le donne e, più recentemente, nella risoluzione ONU del 25 settembre 2015 per l'adozione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
La violenza maschile contro le donne è un fenomeno che fonda le sue radici nella nostra cultura patriarcale, una cultura che da sempre, sia sul piano sociale che normativo, ha considerato la donna come elemento marginale, non riconoscendola, fino a non molti anni fa, come soggetto portatore degli stessi diritti e degli stessi doveri di un uomo.
Questa impostazione condiziona fortemente, ancora oggi, la nostra cultura ed il nostro (di noi donne) essere nel mondo del lavoro, sociale e familiare. E condiziona ancora le scelte educative che adottiamo per i nostri figli e le nostre figlie, diversamente se maschi o femmine, in base a ruoli stereotipati.
Questi condizionamenti si riflettono nel nostro essere uomini e donne anche nelle relazioni, nella nostra capacità di riconoscere l’altro come portatore di pensieri e bisogni e dei nostri stessi diritti e non in ultimo, nella capacità dell’operatore/operatrice di accogliere adeguatamente la vittima e di codifica del caso.
Questo fenomeno, per quanto differisca di caso in caso, segue delle dinamiche specifiche che lo caratterizzano.
Una relazione violenta non è mai sempre caratterizzata da comportamenti violenti, ma alle aggressioni (siano esse fisiche, psichiche o di altro tipo) si alternano anche momenti positivi, come descritto nel ciclo della violenza (Walker, 1979), il che destabilizza la donna, portandola a credere in un cambiamento del partner e a reinvestire le proprie risorse nella relazione.
Solo attraverso un’adeguata conoscenza del fenomeno, delle sue dinamiche e dei fattori indicativi di un rischio di reiterazione o di escalation della violenta è possibile coordinare e mettere in atto piani di protezione che siano strutturati in base alle esigenze di ogni singolo caso e che abbiano come obiettivo ultimo la tutela di donne e minori.
Pensare infatti che la violenza maschile contro le donne rappresenti un’aggressione episodica all’interno di una dinamica di coppia o occultare l’agito violento del partner dietro una “forte conflittualità”, o ancora cercare nella vittima, nel suo comportamento, le cause della violenza, dà luogo a quel processo di ri-vittimizzazione che lede ulteriormente la dignità della donna e ne ostacola la sua reale tutela.
Il sistema di presa in carico della donna vittima della violenza maschile deve porre al centro della propria operatività l'interesse superiore e i diritti della donna (e delle/dei minori) prendendo in considerazione un approccio integrato e focalizzato sulla persona. In quest'ambito, si afferma la necessità che gli interventi di protezione e sostegno si realizzino all'interno di sistemi integrati e di cooperazione nel contesto dei sistemi di governance territoriale e delle conseguenti reti.
In tal senso appare fondamentale un’attività di formazione e confronto, con gli operatori delle FFOO presenti sul territorio, al fine di uniformare modalità di accoglienza e sviluppare buone prassi condivise, favorendo l’integrazione operativa ed il rafforzamento della rete antiviolenza territoriale.

Tali attività hanno lo scopo di:

  1. favorire il riconoscimento immediato e l'emersione del fenomeno della violenza contro le donne;
  2. stabilire un'adeguata relazione con la (potenziale) vittima per evitare la vittimizzazione secondaria;
  3. garantire la corretta presa in carico e gestione dei casi.

Ciclo di 4 incontri formativi on line con simulazioni di casi organizzati dal Centro Anti Violenza "Donne e Giustizia"
dalle ore 10:00 alle ore 12:00

  • 05 ottobre 2021
    Violenza di genere e modalità di accoglienza (come costruire una relazione di fiducia con la donna vittima di violenza maschile)
  • 12 ottobre 2021
    Veicolare informazioni amministrative e penali. (fornire informazioni amministrative e penali cui la persona offesa può accedere, stesura di una querela)
  • 19 ottobre 2021
    Valutazione e gestione del rischio.
    (la valutazione del rischio con il metodo S.A.R.A.)
  • 26 ottobre 2021
    Protocolli e prassi operative

La realizzazione del corso è resa possibile grazie ai finanziamenti della DGR della Regione Marche n. 606/2020 – DPCM 04.12.2019

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