Con Decreto –legge n. 4 / 2019 a decorrere dal mese di aprile 2019, è stato introdotto il Reddito di cittadinanza (RDC), quale misura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, nonché diretta a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volta al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro.
I beneficiari del Rdc, assegnati al servizio sociale, vengono convocati per fare una prima analisi della situazione da cui emergono diversi esiti di progettazione (invio al centro per l’impiego per la ricerca del lavoro, invio a servizi specialistici per percorsi di cura, presa in carico in equipe per bisogni multidimensionali, presa in carico esclusiva da parte del servizio sociale per bisogni di natura sociale). A seguito dell’analisi preliminare vi è la stipula del patto di inclusione sociale. Da questo in punto poi partono una serie di azioni, condivise con il singolo/nucleo familiare, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi del Patto e, dunque, all’inclusione sociale del beneficiario. I sostegni attivabili riguardano la gestione dei carichi familiari, dal punto di vista educativo e assistenziale, il supporto all’inserimento lavorativo e alla formazione professionale, il servizio di mediazione familiare e culturale e il pronto intervento sociale. I Comuni inoltre attivano dei Progetti Utili alla Collettività per l’inserimento di alcuni beneficiari “obbligati” ad assolvere a tali attività in un’ottica di inclusione e restituzione sociale.
Reddito di cittadinanza 2019 – Requisiti, ISEE e modulo di domanda